studio d'arte e dintorni
Sinossi
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Numero 0 leonardo e i contemporanei
..."Quando si parla di arti contemporanee si pensa sempre alla provocazione e alla negazione, non ai valori e agli ambienti fuori tempo rispetto alla contemporaneità, che vivono attraverso una rivalutazione di un background culturale umanistico legato alla tradizione e al passato, all'iconografia classica di una produzione artistica tra le più ricche e valide dell'occidente, da mettere in relazione con le odierne tecnologie. Le nuove tendenze dell’arte contemporanea riscoprono, come ai tempi di Leonardo da Vinci, una ricerca innovativa sulla “Realtà” oggigiorno immaginata nel quadro di uno speculare rapporto di intesa, rinnovato, con gli avanzamenti della tecnologia. Il conseguente procedimento creativo d’integrazione tra arte e tecnologia è indirizzato sostanzialmente verso un progressivo superamento della tradizione e l’apertura, da parte degli artisti, di un nuovo corso nella storia e nella cultura dell’arte, appropriato allo sviluppo e all’evoluzione della società odierna. Queste tendenze si sviluppano in aperta polemica contro le cervellotiche degenerazioni del concettuale, che sempre più spesso scivolano verso intellettualistiche esercitazioni mentali incomprensibili ai fruitori e si esprimono con l'esigenza di rifondare l'arte moderna su valori concreti, tradizionali e in un certo senso restaurativi, tornando alla figurazione e rivisitando la tradizione culturale passata, in fusione con l’attuale sviluppo del messaggio creativo. Il tentativo è quello di creare (con mezzi non attuali e attuali) un linguaggio colto, ironico e sottilmente destabilizzante, un mondo diverso da quello moderno, alternativo, attraversando il tempo e recuperando un'identità culturale che si pensava persa nella confusione e nella omologazione dei linguaggi, ma che invece è ancora presente. Proprio nel richiamo alla tradizione (paradossalmente), risiede il valore provocatorio e dirompente di questa tendenza, che spesso e volentieri ricorre alla citazione, rivisitando anche con metafore (a volte imitative) la passata storia dell'arte e trovando una risposta corrispondente, oggi, in quelle che sono le attuali e principali forme di linguaggio ed espressione, che rispondono all’essere e divenire del qui e ora"...
Arpinè Sevagian
Sinossi
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1999-2019. MAMAN
l’arte contemporanea da louise bourgeois a oggi
… “ L’immagine della Madre accompagna da tanti secoli cristiani e non. I simboli che da sempre l’avevano accompagnata, rispondevano così bene all’immagine collettiva dell’ideale femminile, da aver facilitato la sua diffusione in tutti gli angoli del Mondo. I connotati assegnati alla Madre: bella, pura, umile ecc… da una parte, rispondevano, a strutture che si trovavano costantemente presso quasi tutte le popolazioni a noi conosciute; e dall’altra parte, invece, all’evoluzione dei vari contesti sociali in cui si è sviluppata la società, con l’accentuazione di alcune caratteristiche piuttosto che di altre. In Oriente la maternità rimane sempre l’attributo più importante per una donna; in Occidente l’immagine della Madre è contraddistinta piuttosto dagli ideali sviluppatisi, a partire dal Medioevo con la cavalleria, la <<cortesia>> ecc... In Occidente, inoltre, il destino della Madre è stato soggetto a variazioni a causa della movimentata storia politica occidentale, del contatto linguistico, letterario e religioso con le popolazioni celtiche. La donna come <<madre>> non è una persona qualunque, non è individuabile se non come prototipo idealizzato, come la vede l’uomo, in una fisicità sublimata, con un’immagine perfetta che vede la sua piena realizzazione nell’opera d’arte. La filosofia, la letteratura, la poesia hanno, poi, avuto il peso di “spostare” i contenuti culturali dell’immagine della donna/madre da un livello concreto ad uno simbolico. In altri termini, la concretezza simbolica della filosofia e dell’arte - dedicata alla figura della Madre - hanno dato sostanza nel corso dei secoli (con la passione e la determinazione che le ha contraddistinte) ad un’immagine ideale dai tanti nomi. La Madre è la rosa, il cielo, la luna, le stelle, la sposa, la regina, il giglio, la fonte........... La plasticità della figura della Madre - con il suo rappresentare “nomi”, “essenze” - diventa la plasticità stessa dell’immagine femminile. La stilizzazione cui si era giunti con l’amor cortese della figura della donna, era stata conseguenza del crearsi di un ideale della femminilità etereo e rarefatto. La “donna cortese” era un ideale un<< tipo>>, ma la Madre non è solo un <<tipo>> bensì l’<<archetipo>> per eccellenza della Grande Madre. È bene, quindi, iniziare l’analisi della figura della Madre partendo dall’archetipo della Grande Madre, passando, poi, per la filosofia attraverso la storia e la società, e inserire il tutto nel contesto specificamente simbolico-ideale delle manifestazioni artistiche, e in particolare di quelle attuali” …
Arpinè Sevagian