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1920-2020. Il tempo nell'arte tra passato presente e futuro

1920-2020. Il tempo nell'arte tra passato presente e futuro

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1920-2020. Il tempo nell'arte tra passato presente e futuro

Il termine Arte sembra un curioso predicato di arti, nel senso che le arti sono racchiuse in esso, ma non è chiaro questo cosa significhi oggettivamente. Lo stesso vale per il tempo, sfuggevole, a quanto pare, per sua natura, e alla fine si dice che il tempo è il tempo o che nel tempo il tempo passa. Stando così le cose, non possiamo che assumere il significato generico e comune dei due termini, fornendo le precisazioni necessarie all'occorrenza. Il tempo nell'arte è più intrinseco e nei limiti del possibile meno ambiguo od equivoco. Se c'è un'arte che manipoli il tempo, è difficile dirlo. Se consideriamo l'atteggiamento nei confronti delle arti e soprattutto degli artisti da parte di chi è impegnato in un'attività artistica, allora tutte le arti appartengono al tempo dell'arte. Si devono separare però le arti fisse da quelle mobili cioè quelle i cui prodotti o esiti sono in un certo senso fuori del tempo, come la pittura e la scultura, che il tempo sfiora, ma non modifica, salvo distruggerle o degradarle da quelle che, per così dire si muovono nel tempo o meglio si alimentano di un certo movimento, di un uso del tempo, hanno il tempo come un elemento necessario, senza il quale non esisterebbero; la musica e in genere tutte le arti dello spettacolo. In questi casi il tempo è implicato per definizione. (Arpinè Sevagian)

 

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